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Un po di geografia ... PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Sabato 03 Marzo 2012 21:42

Ubicato al centro della Sicilia, il territorio del comune di Vallelunga Pratameno occupa una superficie di 3.916 ettari, confina con le provincie di Palermo e di Agrigento ed è debolmente collinare con una storica vocazione agricola: da tempo immemorabile vi si coltivano cereali, legumi, mandorle, viti e ulivi.

Geologicamente i terreni presentano una prevalenza di arenarie risalenti al Miocene superiore (terziario) associate ad argille sabbiose (che nel passato hanno fornito materia prima per l’attività dei tanti opifici per la produzione di laterizi e stoviglie in terracotta). Le sue coordinate sono latitudine 37.41 N e longitudine 13.50 E, la sua altitudine oscilla fra i 430 e i 601 metri, per una media di 515 metri. Le condizioni climatiche sono particolarmente miti ed oscillano fra una media di 16° invernali e 25° estivi. La media della annua piovosità dell’ultimo decennio è pari a 580 mm.

Il centro abitato è collocato ad una altitudine di 472 metri sul livello del mare ed è esteso circa 33 ettari. Giuridicamente al censito di Vallelunga vennero affiancati due feudi suffraganei, Garcitella e Garcia (già dotazione di Ruggero II alla diocesi di Cefalù) e Magazzinaccio (già proprietà della famiglia Lanza di Trabia).

Rispetto alle zone costiere, ha conosciuto un insediamento umano piuttosto tardo. Le prime tracce di insediamenti risalgono al secondo secolo a.C. (età del bronzo medio), quando i popoli primitivi, attraverso le vie d’acqua, penetrarono nel centro della Sicilia e trovarono stabilità passando dal nomadismo che li aveva caratterizzati fino a quel momento, ad un tipo di società stanziale dedita all’allevamento e all’agricoltura (tracce di vasellame sono stati rinvenuti nel secolo scorso nel cozzo Tanarizzi). Il suo centro abitato è attraversato dal torrente Salacio.

Geograficamente si trova a ridosso di importantissime vie di comunicazione fluviali, (fiumi Torto, Platani, Salso o Imera meridionale). Nel corso dei secoli la posizione privilegiata dei luoghi allettò anche i romani che si insediarono, di certo non per lungo tempo, in contrada Casabella (vi sono tuttora le vestigia di una villa tardo romana del III secolo d.C.) e successivamente gli arabi, che si stanziarono non poco distanti, nella località che chiamarono Micciché (Villalba). Le varie dominazioni che nell’isola si sono succedute hanno lasciato traccia nei toponimi (romani, arabi, bizantini) delle contrade del censito quali Intinnò, Giglio, Cuba,  Baronia (dall’ubicazione dei magazzini Baronali della famiglia Notarbartolo risalenti alla seconda metà del cinquecento), Guida, Grotta, Disi, Piante, Capelvenere, Salacio, Rovittello, Catena, Giardino (dall’ubicazione di una casina delle delizie della famiglia Papè di Pratameno, Ponticello, Ficuzza, Tanarizzi, Manca, Acquasalita, Lumera, Cordone, Buffa, Corsa e Margiazzo. Inoltre, dopo i già citati Magazzinaccio e Garcia, il territorio comunale è circondato dalle contrade Montoni, Vicaretto, Casabella, Belici, Verbuncaudo, Almerita, Regaleali (Rahal-Alì, testualmente la fattoria di Alì).

Il centro urbano si presenta a ventaglio composto da schiere regolari di isolati perpendicolari alle isoipse, concezione dell’urbanizzazione seicentesca tipica dei centri urbani di nuova fondazione (dal ‘500 al ‘700). Le abitazioni iniziali, ad eccezione del palazzo baronale, erano di tipo uni e bi cellulari, tipiche di una povera economia agricola. Lo sviluppo della prima industrializzazione ne ha fatto un paese ordinato urbanisticamente, comodo da vivere sia d’inverno che d’estate, piacevole luogo dove trascorrere alcuni momenti di relax.

 

Testi a cura del Dott. Alessandro Barcellona

Ultimo aggiornamento Sabato 17 Marzo 2012 19:29