Domenica, 19 Mag 2024
 
 
Storia di Vallelunga PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
Giovedì 22 Agosto 2013 14:00

STORIA DI VALLELUNGA

Storiadivallelunga1

Titolo completo: Storia di Vallelunga.
Autore: Giuseppe Cipolla fu Nicolò.
Edizione: A cura del Comune di Vallelunga, Vallelunga, 1972.
Ristampa: Nessuna.
Pagine: 121.

La biografia

Giuseppe Cipolla (don Pidduzzu) nacque a Vallelunga il 3 marzo 1912 da Nicolò (don Cocò) e da Loreta Muscarella (donna Titidda). Autodidatta, venne assunto all'età di 16 anni con le funzioni di segretario presso lo studio notarile Bonasera fino al 1934 e presso lo studio notarile Crucillà fino al 1937. Conseguita nel 1935 la patente di ufficiale esattoriale, esercitò tale funzione fino al 1965 contestualmente all'attività di procuratore per conto di opere pie e di nobili proprietari terrieri per la cura e l'esazione di canoni enfiteutici. Nominato procuratore prima del 1977 dell'Opera Pia "Casa dei Fanciulli" Dr. Gaetano Gugino, ne divenne tesoriere dal 1977 al 1988.
Si dedicò con passione sia alla pittura (riprendendo momenti della vita quotidiana e scorci di paesaggi locali), sia successivamente, con cura certosina e con meticolosa precisione, alla ricerca storiografica. E' deceduto a Vallelunga il 10 febbraio 1996.

L'opera

L'autore raccoglie pazientemente, con amore ed entusiasmo (come egli stesso dice), le notizie sulla storia di Vallelunga attinte da varie fonti.  Notizie che, come dall'autore precisato nelle premesse, sono tratte da atti che egli stesso ebbe modo di esaminare, in qualità di amministratore dei canoni enfiteutici delle famiglie Papè di Valdina e Lanza Branciforti di Trabia, dagli archivi parrocchiali, dagli archivi storici comunali, dall'archivio di Stato di Palermo, da carteggi tramandati da padre in figlio della stessa famiglia Cipolla, così come da racconti verbali raccolti dallo stesso autore dalla viva voce di ... vegliardi del paese ... come egli li definisce.
Un lavoro costellato di grandi difficoltà, quello di don Piduzzu, ma alimentato, come egli stesso scrive, dall'amore di "... far conoscere - almeno a quei miei compaesani che conservano l'amore al paesello natio - uomini, avvenimenti e cose di cui il tempo e l'insipienza degli uomini avevano cancellato dalla memoria senza curarsi di tramandarli con sollecitudine ed amore ai futuri ... perchè è proprio vero che niente si ama se prima non si conosce ...".
Nell'opera, dopo una breve presentazione di carattere corografico, l'autore tratteggia, a partire dal 1349, la storia del feudo e delle sue successive traslazioni sino a quando il 3 settembre 1633 il nobile termitano, Don Pietro Marino, ottiene dal vicerè duca di Ayala, la cosiddetta "licentia populandi", ovvero l'autorizzazione a richiamare nel feudo popolazioni per abitarlo.
La parte più corposa dello scritto viene dedicata alla elencazione cronologica (accompagnata, comunque, da note biografiche) di sindaci, decurioni, commissari, podestà, vice podestà, vice sindaci, assessori e consiglieri comunali succedutisi a partire dal 1821 nonché dei notai esercenti la professione a partire dal 1666.
L'autore dedica, poi, un breve paragrafo al Tribunale della SS. Crociata presente a Vallelunga.
Pregevole e di elevato interesse storico, infine, è il paragrafo dedicato alla toponomastica del comune. Curiose sono le notizie relative alla denominazione di alcune strade dell'abitato (le principali) e quelle, definite dall'autore, "traverse".

 Testi a cura del Dott. Giuseppe Gaeta


Ultimo aggiornamento Venerdì 23 Agosto 2013 22:12